venerdì 5 marzo 2010

Osservatorio Stellairama



Finalmente sono riuscito a costruirmi un'osservatorio!
Erano anni, che pensavo alla costruzione di un piccolo osservatorio a casa. Prima doveva essere molto più grande, per riprese di ogni genere, poi dopo l'edificazione nella zona di più ristoranti e luci che impazzano da tutte le parti, ho deciso di ridimensionare gli spazi e creare un'osservatorio per la ricerca su stelle variabili e magari qualche pianeta extrasolare.

Da dove partire?
Ho cercato nel mio giardino un angolo che non disturbasse troppo la vista dell'insieme e un punto dove poter abbracciare più porzione libera di cielo. A quel punto, ho cominciato i lavori nel prato di casa, smontando un'aiuola esistente e ricostruendola più grande, per permettere l'istallazione della base del futuro osservatorio.

Spostate le piante, creata la colonna di cemento, si arriva alla realizzazione della base in cemento.













Asciugatasi la base di cemento, costruisco l'intelaitatura portante, con dei "quadratini" 5x5 in legno, montati a distanze sfalsate per irriggidire la struttura, alla quale sono stati aggiunti dei tramezzi montati anchessi a distanze sfalsate per lo stesso motivo.
Sempre nei ritagli di tempo dopo il lavoro e fino a sera tarda, con temperature polari, l'osservatorio cominci a prendere forma, montando sull'intelaitaura in legno, delle tavole di perlinato da 2 cm, tagliate ovviamente sul posto con una troncatrice.
A causa del maltempo e del poco tempo a disposizione, sono trascorsi circa 40 giorni per ultimare la struttura, dove l'inventiva per contenere i costi di realizzazione mi ha fatto perdere qualche ora di sonno . In principio volevo montare dei carrelli scorrevoli per la movimentazione del tetto, ma visti i prezzi, mi sono messo alla ricerca di altri materiali. Così girando vari brico, ho trovato delle bacchette in metallo ad "U" della lunghezza di 1m larghe 2 cm e lati alti 1cm, per circa 4 euro l'uno ( ho utilizzato 8 bacchette) e 6 ruote in metallo e plastica dura del valore di 1 euro l'una. Questo ha comportato l'adattamento e il perfetto posizionamento dei pezzi, ma con un pò di perseveranza tutto è andato bene. Successivamente ho installato all'interno della struttura dei ganci ad incastro per bloccare il tetto quando è chiuso, onde evitare che il forte vento che di tanto in tanto imperversa nella zona potesse scoperchiarlo.
Ed infine, ho realizzato il pezzo che imprezziosisce la struttura, la porta. montando delle cerniere in ferro battuto e un chiusino verniciato dello stesso colore dove porre un lucchetto per la chiusura della struttura.
Il tetto è stato rivestito con tegole verdi di bitume stilizzate e all'interno sono stati inseriti dei pannelli di poliuretano per la coimbentazione. Verniciato il tutto con impregnante cerato trasparente, resistente agli uv e all'acqua, la struttura ora è pronta. Atteso l'arrivo della nuova strumentazione, ovvero, un Newtono SKY WATCHER da 254/1200 da montare insieme ad un rifrattore TS 70/900 su una montatura CELESTRON CGEM, sono passato alla realizzazione della flangia da posizionare sulla colonna in cemento armato con barre filettate da 12 mm.
Quì ho fatto impazzire il torniere del mio paese, che mi ha costruito di sana pianta una flangia con relativa vite di fissaggio dello strumento, montata su barre che poggino su una piastra di metallo, perfettamente orientata al polo è stato realizzato il foro per fissare la battuta di azimut.
Finalmente, posizionato l'ultimo elemento strutturale, si passa all'installazione della strumentazione. La felicità e la passione per l'Astronomia, mi ha ripagato degli sforzi di questi due mesi di lavori.

Ora mi spetta il duro lavoro di stazionamento e regolazioni della montatura e dei pesi in gioco.

Marcello AMARI

2 commenti:

  1. Fantastico lavoro. Complimenti, Ottimo utilizzo dei materiali, cercherò nei vari brico anch'io specie la righetta ad u metallica, inseriresti una foto ??

    Grazie. anche per la pubblicazione in Italian Dome Makers e Benvenuto fra noi.
    Carlo Martinelli

    RispondiElimina