venerdì 3 aprile 2009

Alimentatore per Canon 350D/400D

Un alimentatore da campo per la Canon 350D/400D
Ecco un semplice ed economico progetto per superare il problema della breve durata della carica delle batterie interne alla reflex digitale.

Come tanti Astrofili impegnati a riprendere sul campo, diventa sempre più importante avere a disposizione l’alimentazione necessaria per poter portare a termine una notte di riprese fotografiche.


Io sono in possesso di una Canon 350D con due batterie in dotazione, che durante le notti invernali queste si scaricano velocemente, costringendomi ad interrompere la sessione fotografica. Ecco perché mi sono cimentato nella realizzazione di un alimentatore da campo, che avesse la possibilità di attingere corrente dalla classica batteria da 12V che tutti gli astrofotografi portano con sé.

Per la realizzazione dell’alimentatore, ho acquistato presso un rivenditore di componenti elettronici il seguente materiale per circa 8 euro:


1 regolatore di tensione mod. 7808

1 aletta di raffreddamento per il regolatore di tensione

2 condensatori elettrolitici da 100 microfarad

1 spinotto di alimentazione per accendisigari

7 metri di cavetto a treccia

1 scatoletta in plastica per circuiti

1 batteria per Canon 350d

Su Ebay ho trovato una batteria non originale Canon, da svuotare e riutilizzare per collegarvi i contatti elettrici del cavetto a treccia. La qualità ha poca importanza e quindi ho preso la più economica da 2,50 Euro.

Dopo aver saldato i due poli del cavetto allo spinotto accendisigari (in quanto ho l’alimentazione 12V collegata a prese accendisigari), ho saldato i componenti elettronici utilizzando lo schema elettrico visibile in figura, facendo molta attenzione alla polarità.


I condensatori hanno il polo negativo evidenziato da una striscia di colore diverso, mentre il regolatore di tensione ha come polo negativo il contatto centrale, i due poli rimanenti sono rispettivamente l’ingresso e l’uscita del polo positivo (guardare frontalmente il regolatore in modo da leggere la scritta “7808”).

Successivamente ho avvitato il regolatore all’aletta di raffreddamento e ho fissato il tutto all’interno della scatoletta in plastica, facendo attenzione a separare bene i fili all’interno, in modo che non si tocchino tra loro e che non vengano a contatto con l’aletta di raffreddamento per evitare un corto circuito. Prima di chiudere la scatoletta, ho riempito tutto con del silicone trasparente, che eviterà ai componenti di muoversi e allo stesso tempo isolerà i fili da possibili contatti.

Ho poi aperto con cura la batteria facendo leva su i bordi dell’involucro con un giravite piatto di piccole dimensioni per scollare le due parti, ho rimosso le pile di tipo stilo e il piccolo circuito all’interno, lasciando solo i contatti metallici e il divisore in plastica centrale sul quale sono attaccati, per saldare infine i due poli finali del cavetto. A questo punto, basterà forare la batteria nel lato alto a sinistra, per permettere il passaggio del cavetto all’esterno, avendo cura di centrare il foro in prossimità dell’uscita per l’alimentazione esterna della fotocamera dove è presente un piccolo sportellino mobile in gomma.

Ecco come si presenta il lavoro finito:


Marcello Amari

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